Liguria. Il mare nei capelli, l’odore dell’estate nelle vene, e le bougainville negli occhi. (Fabrizio Caramagna)

Ragazzi, io sono innamorata di Levanto. La nostra prima vacanza al mare con camper, il mio primo approccio con il mondo del surf e le onde. È stato amore a prima vista: il suo borgo, il centro raccolto, le sue imponenti ville terrazzate sul mare piene di bouganville colorate, i tramonti invernali pazzeschi e il profumo dell’aria che ogni volta ti inebria.

Quando si scorge Levanto dall’alto, arrivando dall’autostrada, ci si rende conto subito che è una perla incastonata tra le montagne. Punta Mesco da una parte e punta Levanto dall’altra, davanti l’azzurro del mare e tutto intorno il verde della vegetazione. Meta ideale per la vacanza attiva: percorsi di MTB (che ancora non ho avuto il piacere di fare), tantissimi percorsi di trekking più o meno impegnativi in mezzo a boschi silenziosi, con scorci su calette deserte e panorami mozzafiato. È addirittura possibile raggiungere le Cinque Terre, tramite i sentieri segnalatissimi, partendo direttamente dal centro di Levanto. Se poi si è troppo stanchi per farsi a piedi anche il ritorno c’è il treno che collega levanto a tutte le Cinque Terre. Bellissima passeggiata per niente impegnativa, da fare, anche in skate o con i pattini è quella per Bonassola e Framura collegate a Levanto tramite una pista ciclo-pedonale ricavata sfruttando un viadotto ferroviario realizzato a fine ‘800. Passeggiata che alterna momenti al chiuso nella galleria e tratti con bellissime viste a picco sul mare. 5km è il percorso tra Levanto/Bonassola e ritorno e 10 km il percorso per andare a Framura e ritorno. Super, per chi si vuole fare una corsetta, visto che il dislivello è praticamente nullo.

Ovviamente, non posso parlare di Levanto senza parlare di surf. È bellissimo vedere il parcheggio davanti al mare riempirsi di surfisti provenienti dall’Italia e dall’estero. Tutti con i loro van aperti, mute ad asciugare e tavole da surf sparse per tutta la passeggiata. Peccato non poter parcheggiare anche il nostro Elvis li, insieme a loro. Camper e Levanto non vanno molto d’accordo, è vietato il parcheggio di camper dappertutto tranne nell’area sosta comunale che è quasi un invito ai camperisti ad andarsene perché non ben accetti: scomoda al centro e al mare, in una zona triste all’ingresso di Levanto, attaccata a una pompa di benzina e alla ferrovia con traffico merci notturno, e la sosta la si paga fior fior di quattrini: 3€ l’ora, 24€ per 12h e 36€ per 24h. La soluzione ideale è il campeggio, che per la stessa cifra (dipende poi da bassa/media/alta stagione) ti offre corrente e tutti i servizi. Se cercate un campeggio comodo al mare e al centro, immerso nel verde e nella pace più completa consiglio il campeggio Acquadolce. Siamo stati i primi a varcare il cancello dopo il lockdown e sono stati veramente carinissimi.

Una mareggiata a Levanto, post lockdown era quello che ci serviva. Onde perfette, sia per Nick che per me. Abbiamo fatto due session insieme sulla line up. Mille cadute, mille frullate ma rispetto all’oceano frullatine piacevoli e divertenti. Solitamente affollata ,la line up, ma questo weekend sono riuscita a trovare i miei spazi.

Il surfista in quarantena è tornato a respirare la libertà che tanto desidera. La ragazza del surfista pure. Finalmente abbiamo ritrovato la nostra natura, le nostre avventure. Ed è stato addirittura meglio dell’ultima volta che siamo usciti con il camper. Forse una pausa ci voleva, per apprezzare ancora di più questo stile di vita. Per farci capire che queste sono le nostre coordinate per la felicità.

Il libro “Le coordinate della felicità” di Gianluca Gotto lo trovate qui: https://amzn.to/2AUA2tN .

Capitolo 1: Cantabria

Sarò strana ma io sto bene in questa quarantena. La cosa che apprezzo di più è il tempo che questo isolamento forzato mi sta regalando. Ho tempo di fare tutte le cose che avrei sempre voluto fare: tempo per imparare lo yoga, tempo per concentrarmi sulla meditazione, tempo per ritrovare me stessa. Poi lo studio per il mio futuro, allenamenti per tenermi in forma e non ingrassare visto che un altro hobby della quarantena è cucinare manicaretti. Non ho mai avuto hobby, passatempi, passo tutto il tempo della giornata a correre. Passiamo in realtà, penso di non essere l’unica. Passo finalmente del tempo con Nick, 24h su 24 7/7 e non 3 ore la sera stanchi e distrutti dalla giornata lavorativa. Questo non vuol dire che io non sia preoccupata della Pandemia in corso, che non mi chieda quando mai finirà e potrò tornare a riabbracciare i miei, le mie sorelle e i miei nonni. Ma invece di concentrarmi sul futuro, ho deciso di concentrarmi (come non ho mai fatto) sul presente. Sulla giornata… Sul respiro… Come la meditazione e lo yoga insegnano. E’ un altra cosa positiva di questa prigionia forzata, durante la quotidianità sono sempre stata abituata a pensare, dal mio risveglio la mattina, a quello che verrà dopo: alle 12:30 devo correre a fare crossfit, domani devo correre a fare la spesa prima che vengano ospiti a cena, mercoledì sera ho la cena con i miei, giovedì cena con i suoi, venerdì mi devo preparare per andare via con Elvis, dove si andrà?cosa devo mettere in borsa? e la domenica a pensare che il giorno dopo sarebbe ricominciato tutto da capo: lavoro, corse, palestra, poco tempo per le persone care e per le cose importanti. Questa situazione rivoluzionerà il modo di pensare di tanti, il mio l’ha già rivoluzionato. In attesa di tornare a viaggiare, spero di allietare anche la vostra quarantena, raccontandovi il nostro viaggio più lungo (fino ad ora) fatto con Elvis.

1° giorno – 16 agosto. SI PARTE!!!! Usciamo da casa alle 3:40 di notte, anche il nostro Elvis è pronto alla partenza, abbiamo impiegato 2 giorni per caricare tutto il necessario, nessuna dimenticanza, si spera! Facciamo 2 km e… “Nick non trovo il cellulare”… panico da parte mia, rabbia e frustrazione da parte di Nick… Se va come è andata la partenza … Siamo in una botte di ferro! Si riparte… Ho mappa cartacea, navigatore TomTom e Google Maps per la strada. Si procede senza particolari intoppi, passiamo la Liguria senza problemi. Io incredibilmente riesco a stare sveglia e a far compagnia a Nick, ci fermiamo in un area sosta per un caffè e si riparte! Arriviamo in Francia di prima mattina. Passiamo Monaco, Nizza, Cannes, Frejus. L’adrenalina e la voglia di iniziare questo viaggio ci caricano e non vediamo l’ora di toccare l’oceano. Il piano è guidare fino a Biarritz e fermarci per la notte nei dintorni e l’indomani svegliarci con il mare. Il piano non solo è stato vanificato, ma è stato distrutto e disintegrato. Un castello di sabbia schiacciato dal piede di bambino dispettoso. Durante la marcia sento alla radio la voce della speaker che parla di “trafic” “circulation dense”, allarmata guardo google maps e la scoperta è traumatica. Code da Aix-En-Provence a Montpellier. Un incidente dopo l’altro, una coda dopo l’altra. Un lungo serpentone di macchine ferme su carreggiate di 4/5 corsie. Tratti fatti uscendo dall’autostrada seguendo Google Maps recuperando non si sa , sinceramente, quanti minuti. Abbiamo fatto una sosta per pranzetto veloce in un area sosta in quel tratto di strada e non ci siamo nemmeno potuti rilassare. Nick ha dormito una decina di minuti e io sono rimasta sveglia a controllare il perimetro del camper. Su ogni forum di camperisti in cui si capita, mentre si organizza il viaggio, il monito è lo stesso “mai fermarsi nelle aree soste nel sud della Francia, mai dormire di notte in una di quelle aree sosta”. Il rischio è che ti portino via anche il camper e ti lascino su una panchina a dormire sul materasso. Quindi praticamente in quella mezz’ora che ci siamo fermati io ho studiato qualsiasi persona si aggirasse per quell’area sosta cercando persone sospette. Una sosta veramente riposante. Ripartiamo e ormai la coda è infinita, io non ce la faccio più dopo 14/15 h di camper (senza guidare) sono distrutta, immagino Nick. Passiamo Carcassonne verso le 16:00, ormai l’obiettivo “oceano” è irraggiungibile quindi cerchiamo di avvicinarci il più possibile a Tolosa, in modo che il giorno dopo saremmo partiti presto senza preoccuparsi del traffico della città. Come insegna il manuale del buon camperista la sosta notturna si fa fuori dall’autostrada, quindi usciamo a caso seguendo l’app Park4night che ci segnala un area sosta vicino all’uscita dell’autostrada. Ci troviamo a Castelnaudary, una cittadina carinissima. Purtroppo non siamo riusciti a vedere molto perché siamo arrivati al tramonto e siamo ripartiti all’alba. Ma abbiamo fatto una camminata (per sgranchire le gambe) lungo il romantico Canal di Midi, un canale artificiale che collega il fiume Garonna al mar Mediterraneo. E’ una delle vie navigabili più famose al mondo. Mentre passeggiavamo sul canale abbiamo visto chiatte bellissime con biciclette a bordo e abbiamo sognato per un attimo di stare su una di quelle. In tutto il caos della giornata immaginarci su una chiatta che procede lenta lungo il fiume è stato quasi rigenerante. Un ottima idea di vacanza alternativa, la vita che scorre con il lento scorrere del fiume e trovarti ogni giorno in una cittadina differente: Carcassone, Narbona, Beziers, Sete, Tolosa. Tutto il Canal du Midi è costeggiato da ciclabili dove il tempo scorre con la stessa velocità delle barche che navigano sul fiume. A Tolosa si collega la ciclabile dei due mari che prosegue per Bordeaux e collega il mar Mediterraneo con l’oceano Atlantico, oltre 500 km di vecchi canali, ex ferrovie e strade bianche. Questo gioiellino di posto ci ha dato già due bellissime idee di viaggio insoliti. All’area di sosta non c’era posto e nemmeno nel campeggio comunale ma gentilmente il parcheggio ci ha fatto sostare nel parcheggio esterno. Abbiamo cenato con 4 birre e pommes frites grande gentilmente riforniti da Lilly, la signora che aveva un piccolo baracchino di street food all’interno del campeggio.

2° GIORNO – 17 agosto. Sveglia h 5:00 e ripartiamo! Il mio cervello non è abituato a dormire così poco, Nick sembra che dopo le 15h guidate e 5 h di sonno della notte prima non faccia nemmeno una piega. Non sapevamo bene dove eravamo diretti, non avevamo ben chiaro dove volevamo fermarci. Avevamo solo un obiettivo toccare l’Oceano. Siamo arrivati all’Oceano, a Liencres, a Playa De Valdearenas (Cantabria) alle 13:00. Siamo arrivati sabato 17 agosto, con sole e una bellissima giornata, il giorno più trafficato del mondo. Pensavo che il ferragosto fosse una cosa tipicamente italiana ma mi sbagliavo! Erano tutti in spiaggia, i posti nei parcheggi vicini e lontani dalla spiaggia erano occupati, c’erano macchine ovunque, anche lungo la strada. Eravamo stanchi, sconfortati e delusi. Ci aspettavamo poca gente, la spiaggia tutta per noi come l’avevamo vista a settembre. Abbiamo impiegato un attimo per capire cosa fare e poi abbiamo deciso, abbiamo parcheggiato il camper a 4/5 km di distanza e ce la siamo fatta tutta a piedi… Nick con tavola e muta sottobraccio. E’ stato uno spettacolo passare tutta la pineta e trovarsi una spiaggia ampissima davanti agli occhi. La temperatura era perfetta, basta caldi soffocanti della pianura padana! E noi stentiamo a riconoscere la Cantabria! Nick si tuffa per una session, io rimango a guardarlo e a sonnecchiare. Ho perso neuroni per la mancanza di sonno, non so più in che lingua devo parlare e sono abbastanza rincretinita. Abbiamo fatto un bagnetto, giocando con le onde e un aperitivo con una birretta ghiacciata. Decidiamo di tornare al camper, dobbiamo fare spesa per la serata e dobbiamo tornare ad accaparrarci un posto per la notte nel parcheggio vicino alla spiaggia. Alle 19:30 siamo riusciti a trovare un posticino per Elvis, Nick si spara un’altra oretta in acqua e io lo aspetto in spiaggia. Vedere il tramonto alle 21 di sera non ha prezzo, è spettacolare. Finalmente siamo arrivati al punto di partenza del nostro viaggio!

3° GIORNO: 18 AGOSTO. Svegliarsi ad un orario decente non ha prezzo. Coccolarsi e andare a vedere il mare appena svegli nemmeno. Adoro tutto questo! Sopratutto se il tempo è nuvoloso e fresco. Niente sole, niente caos, niente spagnoli in gita. Che pace! Abbiamo fatto una bellissima passeggiata sotto una pioggerellina fine e diventata poi pioggia tra le dune del parco di Liencres. Poi abbiamo fatto un po’ di vita campereccia. Una giornata così in relax ci voleva proprio! Il pomeriggio ci siamo spostati a Somo (paesino vicino Santander), una destinazione per noi già amica. Ci ha accolto con pioggia e vento e poche onde. Abbiamo incontrato ragazzi che venivano dal nord Italia e un amico che abita la. Abbiamo bevuto una birra o due e ci siamo mangiati un tipico Hamburger spagnolo. Non è vero, non c’era niente di tipico. Era solo un hamburger molto buono. La notte dormiremo nelle vie del paese di Somo, sperando che l’indomani il tempo sia migliore e magari ci siano anche un po’ di onde.

4° GIORNO: 19 AGOSTO. Ci siamo svegliati di buon ora e abbiamo fatto addirittura colazione al bar con una gustosa ed enorme napoletana: un fagottino ripieno di cioccolato. Una super goduria. La giusta carica per entrare in acqua! E’ si, perché oggi non si perde tempo e si entra in acqua! E’ stata un uscita sfiancante, condizioni difficili e mare incasinato. La prima uscita mi ha messo KO. Nick si è fatto un altra session nel pomeriggio ma io ero talmente cotta che sarei affogata o uscita sputata fuori da un onda. Ci sarà tempo per risalire sulla tavola, il fatto è che mi sento proprio brocca. Speriamo di s-broccarmi. Nel frattempo ho passato il pomeriggio in spiaggia a vedere il mio surfista cavalcare le onde poi birrettina e spesa per la cena. Si passa la sera tranquilla con Elvis, bisogna iniziare a mettere dei punti sulla nostra cartina stradale. Prossima tappa: Asturia.

Scoprendo Santorini

Mi sono imbarcata su Costa Fascinosa un giorno che pioveva a dirotto e c’era freddo. D’altronde erano gli inizi di ottobre, l’autunno era già iniziato. Io sono partita nella speranza di trovare nelle isole greche un po’ di estate. Partenza da Venezia puntuali, attraversando il canale della Giudecca, ci troviamo di fronte lo spettacolo di Piazza San Marco. Ci sentiamo addirittura delle celebrità, le centinaia di turisti in piazza scattano foto di questo gigante enorme che solca un canale così piccolo. Dopo questo spettacolo,il viaggio appena iniziato prosegue. Prima sosta Bari poi Katakolon poi finalmente la meta, per me, più attesa: SANTORINI.

La barca attracca in rada e i tender fanno avanti e indietro per scaricare sull’isola orde di turisti. Siamo tra i primi a scendere e arrivati al porto, cerchiamo subito funivia che ci porterà in centro… Ci sono altre due soluzioni per salire a Fira: 45 min di camminata su una mulattiera oppure sulla stessa mulattiera a dorso di un asinello. Ma purtroppo con le crociere bisogna velocizzare le tempistiche, le ore a disposizione sono sempre limitate quindi, per chi non vuole affidarsi a visite/escursioni guidate deve assolutamente programmare tutto al minimo secondo! Il mio programma è quello di affittare uno scooter a Fira e partire alla scoperta di Oia ,prima che arrivino le corrierate di turisti, e per finire bagno a Kamari in una delle affascinanti spiagge nere di Santorini. Lo scooter è stato trovato senza alcuna difficoltà, quindi si parte, la strada è libera… ma in alcuni tratti di salita ripida il nostro mezzo di trasporto fa fatica a salire…Avevo quasi paura di dovermi fare a piedi quei tratti! Quando arriviamo a Oia iniziamo a camminare per le sue vie, il paese è un gioiellino, la vista sulla Caldera è mozzafiato… La più chic dei paesini a Santorini. Hotel di lusso, design , piscine a picco sul mare ed esclusivi resort fanno di Oia una destinazione per chi non ha problemi di budget. Le ore del giorno migliori per visitarla senza problemi di traffico pedonale sono sicuramente quelle della mattina. La sera, al tramonto, le viuzze si riempiono di turisti alla ricerca del tramonto perfetto… E Santorini difficilmente delude le aspettative!

Ma che cos’è la caldera di Santorini? Un eruzione vulcanica 10mila anni fa ha affondato gran parte dell’isola. Quello che rimane è questo piccolo isolotto e altri isolotti più piccoli: Thitasia, Palea Kameni e Nea Kameni. Dove si trovano tracce di vulcano attivo: fumarole, zolfo e sorgenti marine di acqua calda.

Altre paesini da visitare: FIRA, io purtroppo non ho avuto il piacere di conoscerla molto bene. E’ la capitale di Santorini, il centro nevralgico. Qui si trovano negozi di marca, negozietti con souvenir kitch, taverne chiassose, bar, ristoranti e agenzie turistiche che propongono tour ed escursioni. FIROSTEFANI e IMEROVIGLI hanno anche loro una vista mozzafiato sulla caldera ma rispetto a Oia e a Fira i prezzi per soggiornare sono inferiori. PERISSA e KAMARI invece sono meno turistiche, hanno alloggi anche più economici, sono direttamente sulla spiaggia. Per chi è appassionato di storia AKROTIRI èil più importante sito archeologico dell’Egeo.

Dopo essere stata ad Oia ed aver scattato foto per un calendario da 365 pagine e volendo anche vedere un po’ il mare di Santorini mi dirigo verso Kamari, un paesino conosciuto tra i back packer che ha una lunga spiaggia di sabbia nera. Santorini non è al destinazione per chi cerca mare caraibico e spiagge di sabbia bianca, in realtà il mare è limpidissimo e trasparente ma i colori non risaltano a causa della spiaggia di origine vulcanica. Ne risulta un blu scuro e profondo che da ancora più fascino all’isola.

Altre spiagge da scoprire: PERISSA, 8 km di spiaggia nera attrezzata, ottima per famiglie con bimbi, persone che amano fare lunghe passeggiate, la spiaggia è spesso ventosa quindi adatta per WINDSURF e KITE SURF; RED BEACH, è una spiaggia di sabbia rossastra delimitata da scogliere anche loro rossastre; PERIVOLOS è la continuazione di Perissa, la sabbia è leggermente più chiara; VLYCHADA la sabbia è nera attorniata da scogliere di tufo; CAPO COLOMBO delimitata da scogliera grigia, spiaggia di sabbia e ciotoli, è una delle più tranquille; MONOLITHOS spiaggia di sabbia nera.

L’isola quindi si può visitare in un giorno per chi utilizza una nave da crociera come mezzo di trasporto oppure in una settimana se si vuole volare da Verona, Bologna, Bergamo o Milano (volo diretto). I periodi migliori, anche per evitare i mesi più battuti turisticamente, sono maggio/giugno/settembre e ottobre. Vi assicuro che a ottobre il bagno è assicurato. Per chi ha una settimana di vacanza, può anche scegliere di passare qualche giorno sull’isola di Santorini e di spostarsi per qualche altro giorno su qualche altra isola vicina: Ios, Folegandros, Amorgos e Milos.