Sono passati 4 mesi e mezzo dalla Sardegna e non ricordo nemmeno più quanto dalle ultime gite in Lombardia per il weekend e sono bastati questi pochi mesi per annientarmi psicologicamente. Ogni volta mentre passeggiavo, o mentre andavo verso Verona, guardavo le montagne e mi sembravano così irraggiungibili. Erano così vicine, fino a 1 anno fa ed adesso sembrano così distanti. Come un carcerato ,mi immagino, che guardi dalle grate della sua finestra il mondo che vive, anche a me sembrava di essere in stand by. Pochi mesi di clausura che però mi sembrano anni. Sono scivolati via dalle mani come la sabbia leggera del deserto, giorni persi perché vuoti di significato. Si, vivo insieme a Nick e stiamo bene anche se passiamo 24su24 insieme, si, ho l’impegno dell’università che mi porta ad essere concentrata su un obiettivo. Ma arrivi ad un punto che non ti basta più nemmeno quello. Le passeggiate diventano tutte uguali, i giorni diventano tutti uguali, la pianura è sempre più piatta e noiosa. E i granelli di sabbia sfuggono tra le dita. E non tornano.
Non mi viene nemmeno voglia di scrivere, non mi viene voglia di allenarmi, non mi viene voglia di vivere. A un certo punto è come se questa non vita ti abbracciasse in un abbraccio soporifero. Ti sussurra: “non andare a camminare? Tanto la fuori è tutto uguale. Stai in casa.”, “non ti allenare, si fa fatica, e lo fai per niente! Siediti sul divano, guardati un film, dormi”. Sono le sirene di Ulisse, cercano di tirarti a se con la promessa che se non farai più niente allora starai bene.
Io ci sono caduta in questa anestesia dei sensi, tanto che non ricordavo più come era vivere la mia vita di prima, quella di viandanti del tempo libero, quella dove ogni weekend si partiva per una nuova meta. E me ne rendo conto ora, che sono coricata su un prato di fianco al nostro Elvis in un campeggio di Torbole. Quando sono arrivata e sono corsa davanti al lago non ci credevo, mi sembrava veramente passata una vita dall’ultima volta che l’avevo visto. Ero in braghini corti e camicia e il vento da Sud (Ora) era fastidiosissimo perché molto forte. Ma non mi importava. La fiammella che si era spenta nel mio cuore si è riaccesa in un attimo. Una fiammata. I brutti pensieri, l’ansia, la sensazione di non essere presente, la sensazione che tutto sia impalpabile, sono spariti. Spazzati via da quel vento. Oggi siamo andati a fare un giro in bici fino a Toblino e ancora più in su, ho fatto fatica tra salite e discese ma ero estasiata dal panorama.
Questo lo scrivo come monito a me, da leggere nei momenti che verranno di buio. QUESTA È LA TUA VITA, continua a lavorare per poterla avere. All’inizio magari pochi giorni poi per arrivare ad averne sempre di più. Non ti fare ingannare dalle sirene di Ulisse, per avere la vita che vuoi, bisogna alzarsi dal divano e prenderla di petto. Tu sei questa: creativa, positiva, sorridente e positiva. Non dimenticarlo!
Ancora non ho presentato il nostro fidato compagno di avventure: Elvis. E’ un camper BluCamp Sky 22 semintegrale del 2008, lungo 6,60 mt. Come tutti i più bei e magici posti che abbiamo incontrato lungo la nostra strada non è stato cercato, ma è stato lui a trovare noi!
Evoluzione del surfista. Nick ha iniziato circa 12 anni fa a girare e a dormire in auto, nella sua Volvo v70, gli stessi anni in cui iniziava ad andare in windsurf. Dopo weekend passati nel baule super spazioso della sua macchina, ha deciso di passare a un mezzo più comodo e che contenesse tavole e vele senza doverle caricare sul tetto. Passò quindi a un furgone OPEL VIVARO non camperizzato, aveva solo il letto e tutti i suoi accessori per il windsurf, si appoggiava a un campeggio a Torbole, dove si è creata una bella compagnia. Negli anni poi il furgone ha iniziato a servigli anche per lavoro quindi era diventato quasi impossibile riuscire a pulirlo e a usarlo per piacere e per dovere. Stava iniziando a chiedersi se era il caso di prendere un nuovo furgone o se comprarne uno vecchio per il lavoro. Poi, un giorno, ha visto Elvis, era parcheggiato davanti a un meccanico, in vendita. Nick per curiosità è andato a vederlo e la prima porta che ha aperto, è stata quella del gavone (il “garage”) per vedere se ci stavano vele e tavole. E’ STATO AMORE A PRIMA VISTA! Era nuovo,aveva 41mila km e un prezzo d’occasione!
Elvis è stato comprato da Nick ad agosto 2017, io non ero ancora con loro in quel periodo, ancora mi raccontano delle loro avventure insieme in solitaria. Io, che pensavo di essere fatta per una vita in hotel, appena ho iniziato a viaggiare in camper mi sono resa conto di quante cose si perdono rimanendo tra le mura di uno sterile hotel. Svegliarsi guardando l’alba dal nostro oblò della camera da letto, fare colazione vista mare o immersi nel verde di una pineta, respirare aria pulita di luoghi incontaminati, pranzare all’ora che vuoi e come vuoi (e modestie a parte, ci facciamo dei pranzi/cene che, Cracco scansati!), le cene a lume di candela, gli aperitivi con un birra e un pacchetto di patatine, i panorami che si susseguono dal finestrino mentre viaggiamo, svegliarsi in un luogo e andare a dormire in un altro. Per non parlare delle avventure in: MTB, sup, surf, windsurf, ferrate, arrampicate (semplici, per ora) che ci riempiono la giornata. E se questa non è libertà…
18° GIORNO – 2 SETTEMBRE. La mattina abbiamo fatto un giro dell’area sosta e… con nostra grande sorpresa finalmente un’area comoda alla spiaggia. Inoltre la Francia ci accoglie con sole sole sole e caldo. Un clima quasi mediterraneo! Nick stamattina è entrato in acqua con le gambe che gli tramavano ed è stato bravissimo perché le onde erano veramente grandi e la corrente spaventosa. Nel pomeriggio dopo un ottimo pranzetto (come sempre nel nostro camper, la cucina è super!) siamo andati a fare spesa. La sera prima quando siamo arrivati sembrava un paesino fantasma, nessun ristorante e nessun localino. Invece, durante il nostro giro di ricognizione post spesa, ci siamo resi conto che il lungo mare è pieno di localini e negozietti, tanti ristoranti già chiusi. La stagione sembra termini molto prima che in Italia. Presumo. Dopo la passeggiata siamo tornati in spiaggia. Bellissima spiaggia di sassolini bianchi e conchiglie rotte levigate dalla forza dell’oceano e con una lunghissima passeggiata sul fianco della battigia dove si può correre e fare jogging. Nick è andato un oretta un acqua a surfare e io mi sono goduta il sole francese. Finita la session ci siamo messi in ghingheri e siamo usciti a bere una birretta. Dopo venti giorni di vita selvaggia, ci siamo vestiti bene, io credo di essermi pure truccata un pochino, ho messo una tuta simil elegante che in 20 giorni non è mai stata usata come la maggior parte dei vestiti simil eleganti nella mia valigia. Poi dopo essere stati in mezzo a turisti a bere la birra, più cara del mondo, siamo tornati in camper e abbiamo cenato. Io mi sono fatta servire perchè con una birra a stomaco vuoto non ero più in grado di intendere e di volere. Nel complesso è stata una giornata molto carina, tranquilla e assolata. Per tutto il giorno sole, in 18 giorni non ho ricordi di una giornata di solo sole. Spero in onde più clementi domani per dare un saluto all’oceano prima di ripartire.
19° GIORNO – 3 SETTEMBRE. Stamattina ci siamo svegliati e le onde non erano un granchè quindi ce la siamo presi comoda: shopping per le mie sorelle, Nick si è preso una muta della Deeply (super mute!) al temporary store che c’era sul lungo mare e caffettino in giro. Poi le onde sono arrivate, la marea aveva ordinato il mare, e siamo entrati. Saluto l’Oceano tirando “cancari”(trad. mantovano-italiano:accidenti) e madonne contro la corrente veramente forte che ti trascinava e ti toglieva tutte le forze. Il bello che ho fatto la figa e in men che non si dica mi sono ritrovata sulla line up in mezzo ad altri 20 surfisti come minimo (nota per surfisti: spot affollato), ovviamente cercavo di stare più in disparte possibile per non rompere a quelli più bravi di me ed ho fatto la boa per almeno 10/15 minuti. Quando Nick mi ha urlato di andare in mezzo agli schiumoni e un onda mi ha alzato di due metri dal livello del mare gli ho dato ascolto. Credo di aver fatto 1 oretta a riva in mezzo alle schiume con la mia tavola soft e ho lottato per un oretta con la corrente. Peccato per il mio approccio mentale sbagliato, che non mi permette il più delle volte di divertirmi quanto vorrei, e alla paura della forza del mare che a volte non riesco a controllare, soprattutto quando sento la corrente risucchiarmi. L’unico modo di salvarsi dal maledetto flusso che ti vuole trascinare al largo è nuotare paralleli alla riva e uscire dal canale. Comunque lottare per cambiare il mio atteggiamento mentale è la chiave per migliorare in questo sport e in altro. Vorrei già essere brava, vorrei essere la migliore, senza passare dalla fatica di imparare… Comoda eh?! Avrei voluto stare sulla line up con Nick, dividere le onde con lui e droppare (rubare) le onde a tutte le ragazze fighissime che c’erano sulla line up con la loro muta 1 mm short a fiori e le loro tavole super perfette. Io con il mio tavolone spugnoso enorme e la mia muta 5/3 mi sentivo un ippopotamo! La strada per diventare come loro è super in salita, ma devo riuscire almeno a diventare bravina sul long board. La sensazione dell’ippopotamo credo non me la toglierò mai. Nel pomeriggio siamo partiti destinazione: Carro, paesino a Sud della Francia. Il tempo mentre fai viaggi lunghi non passa mai. E il navigatore continua a cambiare orario di arrivo. Mi sono quasi presa male quando usciti dall’autostrada ci siamo trovati in mezzo al nulla, su una strada buia, dove solo guardando il navigatore capivi che eri su una strada in una lingua di terra tra mare e stagni della Camargue. Non c’era nessuna macchina in giro. Dopo un oretta in mezzo al nulla finalmente siamo arrivati al paesino di Carro. Avevamo quasi perso le speranze. Finchè non si aperto davanti a noi un piccolo porticciolo sui toni del bianco, beige e alla fine del porticciolo un’area sosta piena zeppa di camper. Finalmente al sicuro. Finalmente possiamo dormire.
20° GIORNO – 4 SETTEMBRE. Appena siamo scesi dal camper per controllare la situazione e ancora presi un po’ male dalla sera prima, ci siamo dovuti ricredere. Ci ha accolto un paesino carinissimo, il porticciolo è un gioiellino, anche ieri sera ci ha fatto tirare un sospiro di sollievo. Di fianco all’area camper c’è addirittura il mercato del pesce fresco. Inoltre siamo parcheggiati direttamente fronte mare, vicino a una piccola spiaggia dove si può fare il bagno e dove quando soffia Maestrale escono windsurf. Abbiamo scoperto mentre andavamo a fare la spesa (il supermercato più vicino era a circa 1,5 km) che c’è una vecchia Carro arroccata su un piccolo cucuzzolo, abbiamo trovato una boulangerie dove abbiamo comprato le immancabili baguette e un dolce chiamata Fanny, una bomba di pasta frolla, crema e nutella. Come ogni giro di ricognizione post spesa abbiamo anche scoperto due calette sabbiose con acqua piatta e il mare super trasparente. Era da un bel po’ che non facevo un bagno in acque così tranquille (escluso ovviamente quelle del lago di Garda). Dopo la scarpinata di 3 km per la spesa e vista la temperatura ci siamo fiondati a fare un bel bagno in una di quelle calette deliziose. L’acqua era ghiacciata, non so se sia stato lo sbalzo termico o il fatto che ormai i miei bagni sono tutti con muta e l’unica cosa a cui posso avere freddo sono i piedi. Al secondo approccio siamo riusciti a fare un mini bagno! Questa Carro ci piace sempre di più! Abbiamo pranzato con i tranci di tonno fresco e ci siamo rituffati in acqua. Talmente in astinenza da onde, abbiamo tirato fuori il mio spugnone e abbiamo surfato ondine di 30 cm. Nick ha surfato, io ci ho provato e mi sono aperta la mano cadendo, la prima volta che ho messo i piedi sulla tavola. Il fondale, nella spiaggetta, davanti all’area sosta è un tavolato di roccia. Abbiamo fatto gli stupidi in acqua e ci siamo rilassati nel nostro terrazzino vista mare. Un hotel a 5*. Altro bagnetto, nel calmo ma non caldo Mar Mediterraneo e cenetta. In riva al mare, come il migliore degli hotel, mentre il sole tramonta. Bello scoprire posti che ami e ti colpiscono fin da subito (come il faro San Augustin, in Asturia – lo trovi nel mio articolo https://laragazzadelsurfista.com/2020/03/31/asturia-en-mi-mente/) ma bello anche scoprire luoghi che si danno piano piano. Il piacere di scoprirli poco a poco. La notte quando il buio è arrivato, siamo rimasti nel nostro terrazzino a vedere la luna che si specchiava nel mare e dei signori di un camper poco distante dal nostro hanno cantato e suonato la chitarra tutta sera. Peccato non avere un video di quel momento. Talmente bello ed emozionante da non essere vero.
21° GIORNO – 5 SETTEMBRE. Abbiamo raggiunto il 21° giorno di viaggio. Siamo sopravvissuti a 3 settimane di vacanza in camper e giuro non sarei mai stanca. Dopo 21 giorni di viaggio rientriamo in Italia. Mi chiedo un po’ come sarà rientrare alle vecchie abitudini, alla casa che sembrerà ancora più grande dopo aver passato così tanto tempo in così poco spazio. Vedremo. Di certo rientriamo, io di sicuro, ancora più innamorata di questa vita camperesca, e ancora più innamorata della persona che ho di fianco. Convinta che sia la persona giusta per me sempre.
Questa avventura mi ha fatto capire che ho ancora tanto da imparare da questa vita, ho ancora tanto per essere indipendente come vorrei, devo lavorare su dei lati del mio carattere e sulle mie paure. Adoro viaggiare in camper, adoro vedere spiagge, strade poco trafficate, adoro circondarmi di natura e di vivere tante esperienze tutti i giorni. Quando un giorno è così pieno, a volte sembra che duri di più o comunque che abbia avuto più valore.
Mi spiace lasciare anche il mio diario di viaggio che ci ha accompagnato per tutti i momenti belli e litigiosi di questo viaggio. Di certo nella vita di tutti i giorni non ci saranno così tante avventure da segnare, così tanti posti e avventure da tenere a mente. I paesaggi, le emozioni, i silenzi e le risate, le spiagge semi deserte della Galizia, i tramonti, le chiacchiere, i baci, gli abbracci, i giochi, le persone incontrate. E’ stato un bellissimo viaggio. Il primo di una lunga serie, spero.
TIRIAMO LE SOMME Km percorsi: 4500 km Autostrada: 330 euro circa Gasolio: 500 euro circa Camping/Aree Sosta: 170 euro