Natale con chi vuoi…

Nell’immaginario comune Natale è regali, neve, maglioni di lana, pranzi e cene con parenti che assomigliano a una gara a chi riesce ad ingurgitare più cibo.

Io, da quest’anno, ho rivoluzionato la mia idea di Natale. Diciamo che ho apportato una piccola modifica alla tradizione. Come dice il detto? “Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi”…

Complice il mio licenziamento in tronco dal vecchio lavoro di assistente alla poltrona e la prossima assunzione al nuovo lavoro, avevo 15 giorni di libertà assoluta. Questo voleva dire solo una cosa: viaggio in camper! Un super viaggio in camper! Finalmente potevamo sfruttare il nostro amico per piú di una settimana…

Io sono partita per la tangente e volevo assolutamente andare a surfare in Portogallo, Nic con i piedi un po’ più piantati per terra ha proposto una meta tipicamente estiva… La Sardegna!

Avevo visto la Sardegna nei mesi estivi, l’ultima volta ad agosto e avevo giurato di non metterci più piede. Ma perché non dare una seconda chance a questa meravigliosa isola?

Partiamo. Prima tappa Levanto, mettono onde e N. non può rinunciare a fare un bagno nel mare ligure a dicembre inoltrato. Se mi avessero detto che alla soglia dei 31 anni avrei provato a surfare a fine dicembre non ci avrei creduto! E invece, mi sono buttata anche io nelle onde piccoline. Ho appena iniziato a conoscere questo bellissimo sport/filosofia di vita ma mi prende sempre di più. Riuscire a stare seduta sulla tavola e guardare Levanto dall’acqua mi mette già in pace con il mondo.

Levanto è stupenda, abbiamo parcheggiato Elvis (il camper) al campeggio Acquadolce, che si trova a pochi passi dalla spiaggia. Parcheggiare in area di sosta è un salasso, a 1 km e oltre dal centro e con la ferrovia che passa a pochi metri. Quindi, vai di campeggio.

Quando ero bimba mi è capitato di fare viaggi in camper con i miei e odiavo il fatto di entrare in campeggio e di dover dividere bagni e docce con altri individui. Invece adesso la doccia in campeggio è un must, posso stare sotto l’acqua calda per quanto mi pare, mi posso lavare con tutta calma senza il timore che l’acqua calda finisca o che addirittura finisca l’acqua e senza che Nic mi rompa le scatole perchè sto consumando troppa acqua!

Poi dopo 2 giorni a Levanto e finite le onde abbiamo ripreso la marcia. Tutta strada normale costeggiando le spiagge fino a Livorno, dove ci attendeva il traghetto (prenotato last second).

Un altra bellissima cosa del camper, oltre ad essere una vera e propria casa su ruote è il fatto di godersi il viaggio, il paesaggio. Da quando ho iniziato a viaggiare in camper non vedo l’ora di raggiungere la destinazione vedendo più cose possibili. Quindi perché prendere l’autostrada e avere fretta. Tutti corrono, tutti hanno fretta. Ormai la società è abituata alle cose veloci, le cose lente annoiano. Non abbiamo tempo per gustarci un pasto e per risparmiare tempo mangiamo schifezze confezionate, non abbiamo il tempo di giocare con i figli, non abbiamo tempo di parlare con il nostro partner/i nostri genitori/i nostri nonni. Poi un giorno ci svegliamo e scopriamo che non abbiamo più la salute per i pasti consumati senza fermarci, i figli sono diventati grandi e non hanno tempo a loro volta di stare con i genitori, che i nostri cari se ne sono andati o ci hanno dimenticato. Io nel mio viaggio voglio viaggiare lentamente, godendomi tutto il possibile. Assaporando boccone dopo boccone e non lo farò di certo rimanendo schiava della vita che sto facendo ora.

Quindi, la seconda parte del viaggio in Sardegna sarà scritta prossimamente. Lentezza, godersi ogni parola scritta, godersi ogni parola letta, suspance.

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